La Russia spara in orbita un missile e distrugge un suo satellite: perchè? Ci sono ancora rischi per la ISS?

Non si è ancora placata la polemica per quanto riguarda il lancio del missile antisatellitare sparato dalla Russia negli scorsi giorni: ecco tutti gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda.

ISS (Adobe Stock)
ISS (Adobe Stock)

Il 15 novembre scorso l’esercito di Mosca aveva eseguito un test nei cieli, facendo esplodere un satellite che non funzionava dal 1984, e a causa di tale esplosione si è creata una nuvola di detriti spaziali, in gergo tecnico “debris”, che ha minacciato, e lo sta facendo ancora (seppur in parte), la ISS, la stazione spaziale internazionale, oltre che la Css e alcuni satelliti operativi in orbita LEO.

TEST MISSILISTICO ANTI SATELLITE RUSSO: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

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Inizialmente la Russia aveva in parte negato l’accaduto ma in seguito il ministro della difesa russo ha confermato ufficialmente il test Asat, creando ulteriormente tensione fra Mosca e le altre nazioni, in particolare con gli storici nemici degli Stati Uniti. “Per noi la priorità principale era ed è la garanzia della sicurezza assoluta dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale (Iss)”, ha fatto sapere l’Agenzia spaziale russa Roscosmos, aggiungendo che: “L’orbita dei detriti, che hanno costretto oggi l’equipaggio a spostarsi nella navicella spaziale secondo le procedure standard, si è allontanata dall’orbita dell’Iss. La stazione si trova nella ‘zona verde’”, parole che erano state anche confermate dal comandante dell’Iss, l’astronauta russo Anton Shkaplerov, che attraverso Twitter aveva fatto sapere: “Amici, da noi è tutto regolare! Continuiamo a lavorare secondo il programma”. Ovviamente gli USA hanno reagito in maniera differente, parlando di atto irresponsabile: “Si sono già messi in moto più di 1.500 pezzi di detriti orbitali tracciabili e probabilmente se ne scateneranno centinaia di migliaia più piccoli”, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato.

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Blinken, Segretario di Stato, ha twittato: “Condanniamo il test spericolato della Russia di un missile anti-satellite ad ascesa diretta contro il suo stesso satellite, creando detriti spaziali che mettono a rischio la vita degli astronauti, l’integrità della Stazione Spaziale Internazionale e gli interessi di tutte le nazioni”. Le prime stime sui detriti spaziali del satellite Kosmos-1408 indicano un rientro nell’atmosfera nel giro dei prossimi 5 anni, mentre il 20 per cento dei detriti resterà a “galleggiare” fra 5 e 10 anni. Il problema è che è probabile che l’orbita della spazzatura spaziale possa intersecarsi con quelle della ISS (Stazione Spaziale Internazionale) e della CSS (stazione spaziale cinese), provocando appunto situazioni di pericolo. In ogni caso a bordo della stazione spaziale la situazione si è stabilizzata, ma l’allerta rimane alta: la sensazione è che questa vicenda non si sia ancora conclusa, tutt’altro.

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