Usare la Tesla per fare mining di crypto? Certo e con un guadagno tra i 400 e gli 800 dollari al mese

L’esperienza del proprietario di una Tesla Model 3 che ha collegato il suo Mac alla console centrale dell’auto, alimentando il mining con il motore elettrico dell’auto stessa. Questa operazione gli avrebbe fruttato tra i 400 e gli 800 euro al mese in Bitcoin ed Ethereum.

Tesla Mining
Le auto Tesla, grazie al loro motore elettrico ed al computer di bordo, sono state utilizzate da alcuni proprietari per il mining di valute digitali – ComputerMagazine.it

La corsa all’oro del terzo millennio è quella del mining di criptovalute; come nei secoli scorsi si cercavano metalli preziosi, oggi la nuova frontiera è quella nell’estrazione dalla rete di valute digitali. Questa operazione, inizialmente più semplice, è ormai  complessa ed energivora, portando ad aguzzare l’ingegno nella ricerca di nuovi metodi.

E’ quello che ha fatto Siraj Raval, proprietario di una Tesla Model 3 del 2018. Piuttosto che investire in costosi computer per il mining, l’uomo ha pensato di utilizzare la tecnologia avveniristica della sua auto per raggiungere lo scopo con facilità. Questa operazione gli ha permesso di guadagnare fino ad 800 dollari al mese.

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Per fare ciò Raval ha dovuto compiere delle modifiche della sua Tesla, per sfruttarne la potenza (trasformata in potere di calcolo); ha collegato la GPU al motore dell’auto e modificato il computer interno, collegandolo al suo Mac Mini M1. Un procedimento più sofisticato rispetto ai tentativi già compiuti in passato da altri.

Un tentativo simile infatti era stato compiuto dallo youtuber K-Man, noto per i suoi esperimenti in ambito tecnologico e primo possessore di una Tesla nello Stato del Wisconsin. In quel caso era stata utilizzata una Tesla Model S, anch’essa modificata per poter utilizzare i software adatti al mining di criptovalute.

L’importanza centrale del prezzo dell’energia

Trading Chart
La discriminante, quando si tratta di mining, sta nell’andamento dei prezzi sul mercato dell’energia – ComputerMagazine.it

L’utilizzo del motore elettrico di un’auto però non comporta alcun cambiamento cruciale nell’estrazione di Bitcoin. Difatti utilizzare un veicolo o un computer apposito non cambiano il procedimento nè la quantità di energia necessaria a portare a termine le complesse operazioni necessarie alla produzione di valute digitali.

Come affermato da Alejandro de la Torre, imprenditore nel settore del mining, la differenza non sta nel mezzo utilizzato, ma nel prezzo dell’energia: questo determina se l’operazione di estrazione può essere fruttuosa in un dato momento oppure, in caso di un periodo di energia troppo onerosa, se il costo andrebbe a superare i guadagni attesi.

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Difatti i guadagni di Siraj Raval non tengono conto delle quotazioni energetiche; in altre parole, da guadagni dichiarati si dovrebbe sottrarre il costo dell’energia, che è la principale discriminante per comprendere la fattibilità economica dell’investimento. Un investimento che raramente porta ad introiti elevati.

Ma allora come è stato possibile arrivare a tali risultati? La motivazione sta nelle politiche di Tesla che, per i suoi primi acquirenti, prevedeva ricariche gratuite a vita. Utilizzando questa promozione che garantisce ricariche senza costi, Raval ha potuto mettere in atto le sue operazioni di mining senza calcolare i cruciali costi dell’energia.

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