Perseverance, quasi completato ultimo stadio prima di muoversi ad esplorare l’ovest di Marte

Lo chiamano Percy, ormai. Amichevolmente. Un rover che sta semplicemente scrivendo la storia del rapporto, praticamente viscerale, scoppiato grazie alla missione Mars 2020 della NASA.

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Perseverance, quasi pronto per l’ovest di Marte – Adobe Stock

Dopo aver aggiornato i suoi numeri primi in fatto di chilometri percorsi sul Pianeta Rosso e festeggiato il suo primo anniversario (a febbraio) su Marte, il Perseverance è tornato a Séítah verso quello che dovrebbe essere il luogo di campionamento finale nella sua campagna sul fondo del cratere.

L’unità su Marte è stata suddivisa in tre “diversi sol” che eseguono istruzioni pianificate in un solo giorno sulla Terra, rendendo la prima unità a più sol. La multiplicità dei “sol” crea una enorme opportunità, quella di percorrere una grande distanza con un piano più lungo, in genere durante le vacanze o i fine settimana, sempre che sulla Terra non si verifichino nuove pianificazioni.

La grande opportunità creata dai sol multipli

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Perseverance & Ingenuity – Adobe Stock

Di recente, nel piano sol 350-352 Vandi Verma, Chief Engineer for Robotic Operations presso NASA/JPL, ha comandato con il suo team una corsa a tre sol che ha portato alla distanza totale più lunga a sol singolo mai registrata da qualsiasi rover su Marte (319,79 m) sul sol 351 e alla distanza più lunga di qualsiasi rover su Marte in un singolo piano, senza intervento a terra (509,75 m).

Due ragioni che hanno reso la guida a sol multipli più impegnativa rispetto alla guida per la stessa distanza in tre piani a sol singolo, sono l’incertezza e la complessità. Autonav è stato molto bravo a rilevare gli ostacoli geometrici che incontra vicino al rover (vedi grandi rocce, leggasi pendii alti) e li evita. Mentre il rover guida, accumula qualche incertezza, o errore, nella sua conoscenza di dove si trova su Marte. Anche se la sua capacità di odometria visiva (VO) è in grado di misurare e compensare lo slittamento, rendendolo relativamente piccolo, l’incertezza si accumula su grandi distanze.

Il rover sa che mentre sta guidando la sua conoscenza di dove si trovano le zone da tenere fuori sta diventando meno certa. La complessità del suo percorso è quella di dover creare e valutare tre volte più segmenti di percorso dell’unità, comprese le valutazioni del terreno associato.

Perseverance è ora arrivato nelle vicinanze della roccia Ch’ał: lì Percy prenderà due campioni, gli ultimi, probabilmente i più importanti. In primis perché chiuderanno la prima parte della missione. Così potrà prendere la “strada” che porta al delta del fiume che miliardi di anni fa alimentava il lago all’interno del cratere Jezero. La storica avventura non si è conclusa, il meglio deve ancora venire.

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