Xiaomi e il brevetto della fotocamera rotante

Secondo un recente brevetto emerso, Xiaomi andrebbe a cambiare l’implementazione delle fotocamere posteriori e anteriori con un nuovo meccanismo “rotante”, totalmente diverso dai precedenti modelli con propaggini a “scomparsa”.

Xiaomi, il logo (Foto ufficiale)
Il logo ufficiale di Xiaomi

Nel corso del tempo, le aziende produttrici di smartphone hanno preso in seria considerazione la risoluzione del problema del posizionamento delle fotocamere, posteriori e selfie cam. Per permettere all’utente finale un’esperienza visiva a tutto display. Senza fori o fastidiosi notch.

Chi con meccanismi pop-up a scomparsa per la fotocamera – come la stessa Xiaomi con i suoi Mi 9T e Mi 9T Pro – chi con un sistema Flip – come Asus con lo ZenFone 6 – con vari gradi di orientamento.

Proprio quest’ultimo modello della concorrenza dovrebbe essere alla base delle innovative idee espresse nel brevetto studiato e presentato dall’azienda di Lei Jun.

Già i futuri Xiaomi saranno equipaggiati con le fotocamere del brevetto depositato?

Asusu ZenFone 6 e flipcam
Asus ZenFone 6 e flipcam (fonte foto: asus.com)

Stando alle informazioni del portale Let’s go digital, il brevetto sarebbe stato depositato presso l’USPTO (United States Patent and Trademark Office) nel 2019 e riguarderebbe principalmente proprio il blocco fotocamera.

La documentazione descriverebbe un dispositivo dall’ampio schermo, praticamente borderless, e privo di una fotocamera frontale. Questo significherebbe non aver alcun antiestetico foro sul display. L’altoparlante in chiamata, invece, troverebbe spazio all’interno della cornice.

Ma è parlando del comparto fotografico che il discorso assumerebbe d’interesse.

Il blocco posteriore che dovrebbe ospitare i canonici obiettivi (3, in questo caso, e posti orizzontalmente con annesso flash) dovrebbe essere dotato di tecnologia flip e quindi fruibile anche come selfie cam.

Lo spostamento avverrebbe dapprima facendo scorrere il modulo obiettivi verso l’alto, uscendo fisicamente dalle linee della scocca posteriore (un po’ come già visto sullo ZenFone 6).

Dopodiché – a differenza del prodotto Asus dove il dispositivo copre un movimento di 180° – un meccanismo di rotazione agirebbe su di un asse centrale consentendo la rotazione su se stesso.

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Questo permetterebbe non solo di mantenere un’estetica più pulita, compatta e lineare sulla scocca posteriore ma anche di garantire la medesima qualità finale per le riprese effettuate tanto dal fronte quanto dal retro del device.

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Non è ancora chiaro – afferma il portale let’s go digital – se la tecnologia brevettata troverà riscontri in futuri modelli di smartphone Xiaomi o se rimarrà uno dei tanti brevetti “dormienti”.

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