Twitter, non nominare la parola Memphis. Ecco cosa provoca

Un bug trovato per caso dagli utenti “dell’uccellino social” Twitter. Twittando la parola Memphis, infatti, arriva la sospensione temporanea del proprio account. Un bug scoperto dalla infinita curiosità degli internauti e rilanciato da Bleeping Computer.

Twitter (Adobe Stock)
Twitter (Adobe Stock)

Tutto è nato dopo che gli utenti di Twitter hanno scritto qualsiasi cosa accomunabile alla nota città sul fiume Mississippi, situata nel Sudovest del Tennessee, la “casa” di Elvis tanto per capirci. Cliccando squadre sportive o giocatori di Memphis è arrivato l’incredibile scoperta: un “ban” di 12 ore.

Twitter, bug risolto. Ma la specifica?

Twitter (Adobe Stock)
Twitter (Adobe Stock)

Alcuni utenti hanno affermato che il bug è stato corretto su Twitter, complice un test eseguito proprio da Bleeping Computer. Dato per scontato che Twitter non abbia nulla contro Memphis, è probabile che questo bug sia stato causato da un filtro anti-spam, anti-bot o anti-frode, configurato in modo errato.

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Lo stesso social è uscito allo scoperto, risolvendo l’errore di funzionamento di un sistema (o di un programma), senza però condividere la causa specifica. Da qui per buona l’indiscrezione di Bleeping Computer. “Il problema a cui si fa riferimento era il risultato di un bug e da allora è stato risolto” la sintetica risposta di Twitter a Bleeping Computer.

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Nei nostri test, se sei stato colpito dal bug, dovrai eseguire un captcha e una procedura di verifica per accedere nuovamente all’account – spiegano da Bleeping Computer – una volta verificato l’account, Twitter ti farà tornare tranquillamente a twittare”.

Deve essere stata proprio una domenica bestiale, perché questa storia di Memphis ha smosso il tabloid Independent e mobilitato addirittura club sportivi. “Tanti utenti di Twitter hanno improvvisamente trovato i propri account bloccati per 12 ore e condiviso screenshot sui social, sostenendo che la causa di tutto fosse da ricondurre a questa benedetta parola: Memphis. Molti – continua l’Independent – hanno scoperto il bug dopo aver condiviso una foto del calciatore olandese Memphis Depay”.

Possiamo ancora parlare di Depay?” si domanda (taggando proprio Twitter) fra il serio e il faceto il Lione, squadra della Ligue 1 dove gioca il malcapitato Memphis. Perfino la squadra di basket NBA del Tennessee, i Memphis Grizzlies, sono scesi socialmente in campo per twittare che fa riferimento alla “parola m“.

Un utente ha condiviso un presunto screenshot di una risposta dal supporto di Twitter, definendo il problema “un bug nel nostro sistema” senza ulteriori spiegazioni. Ma sembra che il tweet originale sia stato cancellato in quanto non compare nelle risposte del supporto di Twitter.

Il mistero sulla mancanza di spiegazioni plausibili, dunque, s’infittisce. Ma almeno ora si può scrivere la parola Memphis.

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