Continua l’incubo dei Green Pass falsi venduti su Telegram

Una nuova truffa dei Green Pass falsi è stata stroncata dal Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza.

Green Pass falsi e perfettamente funzionanti – Computermagazine.it

Continuano le indagini per dare un nome agli autori della truffa ai danni dello Stato. Questo è l’ennesimo episodio che riguarda da vicino uno dei temi più dibattuti del momento: il Green Pass. Ricordate la storia dello studente che vendeva Green Pass per conto di hacker russi? Oggi, il nucleo investigativo, si ritrova a dover sventare un’ulteriore azione illecita. Gli autori della truffa in questione, vendevano tramite canali creati ad hoc su Telegram, Green Pass falsi perfettamente funzionanti. Il prezzo da pagare per evitare il così temuto vaccino? 100 euro. Bastava semplicemente inviare i documenti d’identità e il gioco è fatto.

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Green Pass senza vaccino? Avanti il prossimo

Secondo le indagini del nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, ci sono decine di clienti che, oltre ad aver perso i soldi, hanno condiviso i dati personali nella speranza di ricevere il Green Pass senza doversi vaccinare o fare il tampone. Sono proprio le indagini che hanno mostrato i documenti dei malcapitati. Ciò ha portato a scoprire anche l’identità degli amministratori dei gruppi Telegram in cui circolava il contrabbando di Green Pass falsi. In che modo i malfattori sono riusciti a creare una certificazione verde perfettamente funzionante? Gli indagati hanno affermato che, ad aiutarli, c’erano un gruppo di persone appartenenti al servizio sanitario. Il servizio messo a disposizione dai criminali era curato nei minimi dettagli. Se il Green Pass non avesse funzionato, gli acquirenti avevano la possibilità di chiedere il rimborso.

Proseguono le indagini per scoprire gli autori dei Green Pass falsi – Computermagazine.it

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Le indagini contro i No-Vax

Grazie alle grandi conoscenze in campo tecnologico e alle tecniche di indagine all’avanguardia, è stato possibile individuare e perquisire diversi cittadini residenti in Veneto, Liguria, Puglia e Sicilia. Il Comando generale della procura di Milano, commenta così l’accaduto: “Un’operazione che dimostra come il monitoraggio, attuato costantemente dalla Guardia di Finanza, dei settori economici resi maggiormente attrattivi dall’emergenza sanitaria e di quelli più vulnerabili a causa della recessione in atto, è fondamentale per arginare le mire espansionistiche della criminalità organizzata”. Le indagini proseguono e mirano a ricostruire la rete della clientela e a sequestrare quanti più profili possibili per evitare che il fenomeno dei Green Pass falsi possa espandersi.

 

 

 

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