Il team di Ethicare, piattaforma di raccolta fondi basata sulla tecnologia blockchain, prima ed unica nel suo genere, ha come obiettivo quello di finanziare le prestazione sanitarie a chi non se le può permettere.
Si tratta di una realtà tutta italiana, una startup con sede in Puglia, in provincia di Bari: «Il progetto Ethicare – ha spiegato Giuseppe Lorusso, cofounder della stessa azienda, parlando in esclusiva ai microfoni de Il Sole 24 Ore – è spinto dalla volontà di restituire alle persone il controllo sulle proprie decisioni e non comporta la necessità di avere fiducia in un intermediario, sia esso un privato cittadino o una Ong, grazie al sistema decentralizzato che regola in modo trasparente i rapporti tra le parti»
ETHICOIN, IL ‘BITCOIN’ CHE PERMETTE DI PAGARE LE CURE MEDICHE A CHI NON PUO’ PERMETTERSELE
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Ethicare nasce dall’esperienza della Banca delle Visite, un’iniziativa molto simile a quella del “caffè sospeso”, usanza in voga in quel di Napoli: in poche parole, una persona pagava in anticipo delle visite mediche per chi non potesse permettersele, e attraverso la Banca si metteva in contatto il cliente con la struttura sanitaria, sostenendone i costi. Come scrive il quotidiano economico finanziario, il sistema, seppur funzionante, veniva visto con un po’ di sfiducia dai donatori, di conseguenza nel 2017 è stato evoluto grazie alle numerose potenzialità offerte dalla Ethereum, piattaforma digitale che consentiva di “creare software che veniva memorizzato ed eseguito all’interno della blockchain”. «Questo tipo di software, denominato smart-contract, ha diverse caratteristiche uniche nel suo genere», sono le parole di Michele Pisicoli, fondatore e sviluppatore del progetto Ethicare. «È accessibile a chiunque, è trasparente e immutabile. Chiunque può eseguirlo e avere la certezza che il software farà esattamente quello per cui è stato costruito. Questo è un concetto che va oltre l’automatizzazione e crea le basi per costruire sistemi con una governance autonoma». Attraverso l’applicazione dedicata, si è messa in secondo piano l’intermediazione fra le persone, rendendo di fatto le parti in gioco in grado di autogestirsi fra di loro.
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«Ethicare è solo uno strumento che vuole rendere le cose più democratiche e trasparenti – precisa il team della startup – ma le Ong e le piccole realtà che operano sul territorio avranno comunque un ruolo di catalizzatori di fiducia. Ethicare ha comunque diversi possibili follow-up, che potrebbero portare a modelli di business molto interessanti. Il nostro progetto futuro è quello di riuscire a creare una rete di convenzionamenti con società che accetterebbero l’Ethicoin come strumento di pagamento per prodotti o servizi. Oggi il 5% delle raccolte che vanno a buon fine viene trattenuto dallo smart-contract al momento del pagamento al medico, in cambio di un cashback in Ethicoin. L’Ethicoin è il nostro token, per la precisione è un «fan token» che viene distribuito ai medici e ai donatori e rappresenta la misura in cui ci si è adoperati per il prossimo. Si tratta di un cashback simbolico che serve a incentivare i donatori e a sostenere il progetto».