Scoperto a Stanford (California) come rigenerare il vecchio litio delle batterie ed incrementare la durata del 30%

E’ meritevole d’attenzione la scoperta effettuata dalla prestigiosa università di Stanford in California, in merito alle vecchie batterie al litio. Alcuni ricercatori e studiosi hanno infatti individuato come rigenerare le stesse quando hanno terminato il loro ciclo vitale, e di conseguenza essere riutilizzate nuovamente.

Batterie al litio, 10/1/2022 - Computermagazine.it
Batterie al litio, 10/1/2022 – Computermagazine.it

Il litio presente nelle batterie ricaricabili perde “vitalità” con il passare del tempo fino a che non si esaurisce del tutto, un processo considerato irreversibile ma che è stato interrotto appunto dagli studiosi californiani. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature, come scrive il quotidiano online Indipendente, ed ha dimostrato che la riattivazione del litio metallico ormai esaurito, è possibile grazie ad una scarica ad alta corrente subito dopo la carica. Attraverso alcuni esperimenti si è potuto dimostrare che in questo modo si rallenta il degrado della batteria, aumentandone la durata di circa il 30 per cento.

Batterie al litio, 10/1/2022 - Computermagazine.it
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A STANFORD SCOPERTO COME RIGENERARE LE VECCHIE BATTERIE AL LITIO

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“In questo momento stiamo esplorando il potenziale di recupero della capacità persa da una batteria agli ioni di litio utilizzando fasi di scarica estremamente rapide”, sono le parole rilasciate a Nature da parte di Fang Liu, una degli scienziati che hanno preso parte al progetto. Yi Cui, professore e ricercatore presso l’Istituto Materiali ed Energia di Stanford, ha aggiunto: “Ho sempre creduto che il litio isolato e inattivo fosse dannoso per le batterie perché provoca il decadimento delle prestazioni e aumenta il rischio di incidenti. Adesso abbiamo scoperto il modo di ricollegare queste sacche inattive all’anodo per riattivarle”. E ancora: “È stato come vedere un piccolo verme che spingeva avanti la testa e tirava la coda muovendosi nanometro dopo nanometro verso l’anodo. Riuscendo a mantenere il movimento si è potuto permettere a questa isola di materiale inattivo di riattivarsi e ristabilire una connessione elettrica”.

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Al momento i risultati, ottimi, sono arrivati da simulazioni al computer, ma a breve si avvierà una sperimentazione sul campo con fasi di scarica veloci. “All’aumentare della velocità della fase di scarica – ha aggiunto ancora Fang Liu – le sacche aumentano la velocità di movimento rendendo più facile raggiungere l’anodo”. Questo studio, come fanno sapere i ricercatori, potrebbe ispirare lo sviluppo in futuro di batterie al litio metallico robuste, nonché di sistemi di ricarica estremamente rapidi in quelle basate sugli ioni litio. Inoltre, se questa rigenerazione delle batterie al litio venisse confermata, rappresenterebbe un forte alleggerimento per i giacimenti di litio, cobalto, nichel e manganese, vista la minor richiesta sul mercato.

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