La Royal Mail ha deciso per l’utilizzo di droni ufficiale per la consegna della posta, ecco come

Una flotta di 500 droni da utilizzare per recapitare la posta nelle aree remote del Regno: questa l’intenzione annunciata dalla Royal Mail britannica dopo un anno di sperimentazione che ha condotto a risultati promettenti. Tutti i dettagli.

Nuovi Droni Royal Mail ComputerMagazine.it 13 Maggio 2022
Il modello twin-engine UAV della società Windracer utilizzato per i test – ComputerMagazine.it

Cosa ci fanno tra i cieli della Corona inglese un drone autonomo modello twin-engine UAV della società Windracer ed uno a decollo verticale della società Skyports? Può suonare come uno scherzo ma, in realtà, è ciò che è accaduto per l’intero scorso anno in via sperimentale in Regno Unito, per comprendere le possibilità di implementare ed avviare un servizio di posta spedita e consegnata attraverso i droni.

E gli ottimi risultati hanno consentito alla Royal Mail britannica di annunciare l’intenzione di creare una flotta di 500 droni da utilizzare per recapitare la posta nelle aree remote del Regno, in modo da affiancare e supportare la consegna tradizionale occupandosi delle destinazioni più difficilmente raggiungibili.

Un processo organizzato per fasi che, non appena ottenuta l’autorizzazione da parte dell’Autorità per l’Aviazione Civile, prevederà la possibilità di impiegare già 200 droni nei prossimi tre anni su 50 nuove rotte tra cui le isole di Scilly, Shetland, Orcadi ed Ibridi.

“Click. Drone. Done.”: in cosa consiste la consegna via drone

Droni Royal Mail ComputerMagazine.it 13 Maggio 2022
Il massimo carico che i droni sono in grado di recapitare è di 100 kg – ComputerMagazine.it

Le consegne dei droni autonomi effettuati dalla Royal Mail prevedono il recapito presso “hub” di smistamento, dove i postini potranno ricevere posta e pacchi e trasportarli poi ai propri destinatari secondo i tradizionali metodi di consegna.

Non un recapito, dunque, all’utente finale che, ad ora, risulta ancora un modello di consegna ricco di criticità, bensì un modo per ottimizzare le fasi di organizzazione e di smistamento della posta, autonomizzando e velocizzando il processo, impiegando velivoli a bassa emissione di carbonio (ovvero il 30% in meno rispetto agli aerei pilotati utilizzati per lo stesso scopo) e raggiungendo facilmente aree impervie, grazie alle capacità dei droni di ridurre drasticamente le manovre di decollo e di atterraggio.

Tuttavia, come ha riportato l’Autorità per l’Aviazione Civile, i droni dovranno essere “pienamente integrati nello spazio aereo” per poter essere impiegati quotidianamente, il che comporta la necessità di creare nuove tecnologie nonché di predisporre nuove attrezzature per il loro rilevamento. L’Autorità si è detta comunque fiduciosa di poter garantire l’intera infrastruttura in tempi relativamente brevi.

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