Facebook propone un nuovo test per capire chi sei dai tuoi contenuti

I contenuti che si pubblicano sui social, nello specifico Facebook, sono al centro di una attenta analisi da parte del social media e rete sociale statunitense, lanciato a scopo commerciale il 4 febbraio 2004 e basato su una piattaforma web 2.0 scritta in vari linguaggi di programmazione (inizialmente PHP, poi Hack). Disponibile in oltre 100 lingue.

Facebook (Adobe Stock)
Facebook (Adobe Stock)

Facebook è molto preoccupato dall’intrusione di gruppi estremisti nella sua piattaforma e sta cercando di provi rimedio con l’introduzione di un test da inviare, per il momento, ad alcuni utenti negli Stati Uniti attraverso un box entro cui indicare, in forma anonima, se un loro contatto mostra segni di estremismo. Un avviso che arriverebbe dopo che un iscritto ha, consapevolmente o meno, visto passare sulla sua bacheca un post di natura estremista, in ogni sua forma.

Qui Facebook: “Un test fa parte del nostro impegno per studiare vari modi con cui fornire supporto alle persone in difficoltà”

Facebook mobile (Adobe Stock)
Facebook mobile (Adobe Stock)

Come spiegato alla CNN da Andy Stone, un portavoce di Facebook, la novità fa parte della ‘Redirect Initiative‘: “Questo test fa parte del nostro impegno per studiare vari modi con cui fornire supporto alle persone in difficoltà su Facebook, coinvolte o esposte a contenuti estremisti, o legate a qualcuno che è a rischio – ha detto Stone – stiamo collaborando con ong ed esperti accademici in questo campo e speriamo di avere maggiori opzioni da condividere in futuro“.

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I contenuti a cui ci si collega dovrebbero consentire di aiutare gli utenti preoccupati per una persona cara che si stia unendo a un gruppo o a un movimento estremista violento, mettendolo in contatto ad esempio con associazioni di recupero che operano nel settore. La pagina di supporto fornirà anche suggerimenti su come interagire con qualcuno che sta cercando di lasciare un gruppo di questo tipo.

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Facebook è stata oggetto di un attento esame da parte della critica per non aver intrapreso azioni sufficienti per ridurre i contenuti estremisti sulla piattaforma. E’ finita nella bufera nel 2020 quando non ha chiuso la fan page di un gruppo che esortava i cittadini armati a scendere nelle strade di Kenosha, nel Wisconsin. E’ finita nuovamente nell’occhio del ciclone per il ruolo svolto dal social nell’insurrezione del 6 gennaio a Capitol Hill.

Il colosso dei social proverà a dimostrare il contrario, appunto, con “Redirect Initiative” il nome della campagna con cui Facebook promuoverà le organizzazioni contro l’estremismo e l’odio in rete. L’Iniziativa aiuta a combattere l’estremismo violento e le organizzazioni pericolose reindirizzando i termini di ricerca relativi all’odio e alla violenza verso risorse, istruzione e gruppi di sensibilizzazione che possono aiutare. Questa iniziativa si basa sui moduli di ricerca “Get Help” di Facebook, in combinazione con il metodo di reindirizzamento, evoluto per adattarsi a Facebook e Instagram.

Ad esempio, quando le persone cercano su Facebook termini relativi alla supremazia bianca negli Stati Uniti, i risultati vengono indirizzati a Life After Hate, un’organizzazione fondata da ex estremisti violenti che fornisce interventi di crisi, istruzione, gruppi di supporto e sensibilizzazione.

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