Un senatore accusa le femministe per aver fatto appassionare gli uomini ai videogame: ecco il fatto

Un discorso durante la National Conservatism Conference: lungo e tortuoso, soprattutto completamente soggettivo, che fuoriesce dall’evento della Destra conservatrice e nazionalista e invade tutti i media internazionali, e non.

Senato Usa (Adobe Stock)
Senato Usa (Adobe Stock)

Il discorso del senatore Josh Hawley, repubblicano del Missouri, fa scalpore, divide la critica, è tanto opinabile quanto rumoroso, un j’accuse alle femministe, ree a suo dire di aver fatto appassionare gli uomini lasciati, al porno e ai videogame.

Lo pseudo-allarme lanciato riguarderebbe il calo del tasso di matrimonio e della frequenza al college secondo cui, sempre secondo il senatore statunitense, un numero maggiore di uomini starebbe abbandonando la forza lavoro, per dedicarsi esclusivamente al porno e ai videogiochi. Tant’è.

Il Senato Usa contro i giocatori compulsivi ai videogiochi

Gaming sotto accusa in Usa (Adobe Stock)
Gaming sotto accusa in Usa (Adobe Stock)

La responsabilità è uno dei più grandi doni di Dio all’umanità e gli uomini devono essere ritenuti responsabili delle loro azioni – tuona Hawleyeppure possiamo essere sorpresi che dopo anni in cui ci è stato detto che sono loro il problema, che la loro virilità è il problema, sempre più uomini si stanno ritirando nell’enclave dell’ozio, della pornografia e dei videogiochi?

Josh Hawley ha continuato citando come esempio di questa crescente coorte di peccatori evirati, Jay Wells, un uomo dell’Ohio che ha recentemente abbandonato un college da 34.000 dollari, per provare prima a “capire cosa voglio fare in futuro”, nel frattempo però si è trovato un lavoretto (consegna pallet di Coca Cola a Toledo) per 20 dollari l’ora, vivendo ancora con una madre. Un orrore per il senatore repubblicano. Che conclude il suo discorso con un appello, quello di aumentare il numero di posti di lavoro nell’industria manifatturiera negli Stati Uniti, creando nuovi crediti d’imposta per il matrimonio.

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Non è la prima volta che si sentono discorsi del genere dai politici statunitensi. In un libro pubblicato nel 2017, il senatore Ben Sasse, repubblicano del Nebraska, con il The Vanishing American Adult, ha attributo lo svuotamento della classe media, a causa di un numero di uomini che si diletta ai videogame. “Un incredibile numero di americani, oltre cinque milioni, più delle popolazioni combinate di Nebraska, South Dakota, North Dakota, Wyoming e Montana – si legge nel libro – consumano quarantacinque ore di videogiochi a settimana” senza però citare la fonte della statistica, per onestà intellettuale.

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L’ultimo discorso del senatore Josh Hawley, naturalmente, ha prodotto un vespaio di polemiche. E’ vero che gli ultimi studi hanno tracciato delle correlazioni tra la crescita dei videogiochi e un calo del numero di ore che i giovani trascorrono in media al lavoro, ma è altrettanto vero che hanno citato soprattutto il passaggio a salari bassi, piuttosto che alla mancanza di religione o all’aumento della “cancellazione della cultura“.

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