Whatsapp e le pressioni per accettare la privacy: nuova battaglia degli utenti UE

Continua il braccio di ferro tra i consumatori e Whatsapp sui nuovi termini di utilizzo dell’app: in arrivo le denunce alla commissione europea.

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Whatsapp sta cercando di spingere gli utenti ad accettare i nuovi termini (by Adobestock)

Secondo le associazioni dei consumatori sarebbero state esercitate delle pressioni indebite da parte di Whatsapp per far accettare la nuova politica sulla privacy introdotta lo scorso 15 maggio, che non sarebbe chiara né legittima ed ha difatti causato la sollevazione degli esponenti del Bureau européen des Unions des consommateurs (o Beuc), una delle più importanti leghe europee a rappresentanza degli utenti.

Come dichiarato a più riprese dai vertici di Buec, “da diversi mesi Whatsapp sta esercitando pressioni indebite sui suoi utenti affinché accettino i nuovi termini di utilizzo e la politica sulla privacy” , eppure restano tuttora dei punti oscuri sul quale sarebbe meglio chiedere delucidazioni ulteriori. Per questo motivo è stata appena presentata una denuncia alla Commissione europea.

Il braccio di ferro sulla privacy tra consumatori e Whatsapp continua: chi la spunterà?

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Continua il braccio di ferro tra Whatsapp e le associazioni dei consumatori (by Adobestock)

Il reclamo inoltrato ha per oggetto della discordia i contenuti e la tempistica dei reminder a tutto schermo inviati dall’app ai suoi utenti, che stando a quanto dichiarato dai destinatari sarebbero divenuti negli ultimi tempi inopportuni, invadenti e un filino troppo insistenti. Lo scopo, specifica Buec nella nota diramata, sarebbe spingere gli interessati ad accettare gli aggiornamenti dei termini di utilizzo di WhatsApp, che in ogni caso non cancellerà gli account dei “dissidenti”.

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Il problema fondamentale è che la comparsa continua del promemoria blocca alcune funzioni chiave dell’app, così diviene praticamente impossibile accedere all’elenco delle conversazioni che ne restano irrimediabilmente oscurate. Inoltre non si potranno fare chiamate o videochiamate, anche se in compenso, per la verità, si potrà almeno rispondere a quelle in arrivo o comunque riavviarle con un tap su quelle perse.

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Discorso simile per i messaggi, ai quali si può rispondere esclusivamente dalla finestra di dialogo interna alla notifica: dopo alcune settimane dall’attivazione del promemoria Whatsapp interromperà l’invio e la ricezione di chiamate da e verso gli account di chi non ha accettato la nuova politica sulla privacy, ma Buec per l’Europa e Altroconsumo in particolare per l’Italia chiedono alla commissione maggior chiarezza in relazione al trattamento dei dati personali e ad altre possibili violazioni subite.

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